giovedì 25 ottobre 2007

CRESIMATI E CRESIMATORI







Chi riconoscesse se stesso o eventuali compagni è pregato di avvisare la direzione..............

BY RUSPA

venerdì 19 ottobre 2007

L'APPELLO











Eseguirà l'appello il Professore, l'unico vero ed intramontabile Professore, non l'imitazione di Bologna......a domanda l'alunno risponda: "io c'ero"...........





Fulvietto: Il ragazzo conserva ancora un quaderno della seconda elementare in cui vi è scritta una frase di una violenza così inaudita da far rattristare Cicciolina, la frase cita: "c'era un uccello che girava in classe, ma il Ghezzi ha aperto la finestra e l'ha fatto scappare"
IO C'ERO

Massimino: cultore del sanbabiilinismo integralista andava al seggio a votare in Rey-Ban e Barrows a punta perchè nessuno potesse osare dubitare che la sua "croce" sarebbe stata siglata sulla fiamma tricolore! Tipico il suo atteggiamento con indice e pollice della mano sinistra chiusi a pinza sul gozzo ed indice destro proteso verso il complemento oggetto. Quando il Massimino assumeva questa posa dalla sua bocca usciva il proclama. Tipico quello che pronunciò la prima volta che vide il Colella con eschimo verde e manifesto in tasca, assunse la caratteristica posa e pronunciò con un certo disprezzo: " quello deve essere un compagno!"
IO C'ERO

Il Ruspa: tutto quello che c'era da dire sul suo conto, lui.....l'aveva già fatto....
IO C'ERO








Il Sandrino prendeva tutto con grande filosofia, quando rubava le merende al Tremolo dava la colpa al Ghezzi, quando era invece il Ghezzi a furtare la merendina al Tremolo era lui, di sua sponte, ad incolparsi del misfatto.......tipo strano anche da giovane il Sandrino si può quasii dire: " un pò Svizzero il ragazzo......"
IO C'ERO



Il Meredario aveva sicuramente un sacco di meriti alcuni interessanti altri un pò meno una delle sue grandi virtù era quella di precorrere i tempi. noi ascoltavamo Morandi, Lauzi e la Vanoni e lui era già arrivato
alla PFM ed ai Jethro Tull
IO C'ERO






Il Treno Merci quando bigiava la scuola non erano i suoi genitori a firmare l'assenza sul Diario, ma la sua Motomorini......
IO C'ERO








Edo un gran fuioriclasse del pallone testa alta e palla lunga, piedino fatato che ricordava molto il piedino di un grande campione brasilero tale Paolo Roberto Falcao, al quale tuttora l'Edo continua a somigliare, sopratutto nella pettinatura e nel taglio di capelli.......
IO C'ERO



Il Marziomon personaggio molto autoritario, questo ha fatto si che intervenisse ogni qual volta vi era una decisione importante da prendere; così che era lui a decidere quando mettere il Treno a far lezione d'inglese sulla cima dell'armadio, era lui a decidere quando scendere a svaligiare la mensa professori e con la stessa disinvoltura era sempre lui a decidere quando nel compito in classe di latino era arrivato il momento di tradurre anche la metà della versione che non era stata dettata, questo per completezza d'informazione........
IO C'ERO


Maxpio o Pioduce faceva l'arbtro non per vocazione ma solo per la gioia ed il piacere di indossare la casacca nera......
IO C'ERO





Angelino, a lui noi tutti dobbiamo ancora versare i diritti d'autore per parole e frasi che la "grande mente" cognò, che nessuno fu in grado di comprendere e qualificare, ma che furono destinate a resistere negli anni:
" Gnomiz" "I gut d'oli fan gli smagh" " I wish to wash a fish on dish by dash".......
IO C'ERO









Il Cice non sempre aveva voglia di impegnarsi, ma quando decideva di far qualche cosa lo faceva alla grande.......Fra i suoi tanti manoscritti (come quello per esempio dedicato ad Adamo ed Eva e successivamente musicato da Gviolis), come poter scordare il trattato sulla giusta rosolatura dell'aglio per la preparazione di un'ottima pasta aglio, olio e peperoncino?.............
IO C'ERO





Il mitico Tremolo, non finiva mai di stupirci nemmeno quando riusciva a procurarsi un piccolo panettone Motta per ogni giorno dell'anno......
IO C'ERO







BY RUSPA





CODICE DELLA STRADA

SENZA COMMENTO
BY EDO

mercoledì 17 ottobre 2007

COME ERAVAMO



Il numero 1 c'era solo un numero uno il grande Cice che riusciva ad adombrare un'altro mitico numero uno l'Angelino che diventò così un valido numero 12.........









Il Meredario grandissimo terzino fluidificante, prima ancora che fosse stato inventato il ruolo del terzino fluidificante, per questo fu un fantastico precursore dei tempi........anche nell'ascolto della musica precorse i tempi, ascoltava dischi che noi stiamo imparando proprio ora (trentacinque anni dopo) ad apprezzare.......








Il grande.....si fa per dire .....Fulvietto, giocava a rincorrersi con le lepri, solo che lui scappava e la lepre doveva prenderlo, gli piaceva vincere facile.......






Il Gianpelle una roccaforte della nostra difesa, dava geometrie importanti a tutta la retroguardia, si capiva subito che da grande avrebbe fatto l'ingegnere......










Edighno l'unico vero brasiliano della squadra gioco spigloso e ringioso un pò come quello del Gattuso visto agli ultimi mondiali, solo che a differenza del Gattuso Edighno non aveva il cellulare, ma sopratutto sapeva parlare in Italiano..........LIFE IS NOW.........










Il Robydass gioco elegante e geometrico sapeva distinguersi senza dare nell'occhio.......















Il Paoloperse quando finiva di fare le squadre si rasserenava e solo allora trovava il tempo di pensare ad una nuova formazione, se alle elementari un compagno selvaggio non gli avesse rotto la gamba avrebbe avuto un ottimo futuro come calciatore, dopo quell'infortunio dovette ripiegare sul fare le formazioni..........celebre resterà la sua frase: "portatemi una palla".........




Il Gigio nel campo correva per kilometri inseguiva la palla convinto di inseguire la passera........, ma a quei tempi....palle non passere c'erano......









Pogliao tipo strano anche come calciatore.........

















Il Mazzon ala destra diligente, ma chi riusciva a capirlo anche come calciatore era forse solo la Albertina........











Il Pigio una splendida mezza punta terrorizzava i difensori avversari con lo sputo a risucchio ed aveva così la via libera per andare a tirare a rete.......






Il Marziomon lo spirito e l'anima selvaggia della 5° A, un pò come il Fonzie degli Happy Days, specialista in traduzioni di latino...........






Il Treno Merci, quando bigiava la scuola la giustifica non gliela firmavano i genitori, ma la sua motomorini.....










Il Fratus da quando il Marziomon lo soprannominò Umiliores la sua vita fu sconvolta a tal punto che non riuscì più a darle un senso......















Julius Peter è il vero protagonista della trasmissione televisiva "CHI L'HA VISTO".....ma prima o poi lo troveremo












mercoledì 10 ottobre 2007

IL DOPO PRANZO

Una volta il dopo cena era a Monza, in Via Volta, tutti schierati in fila, pisello rivolto al muro di cinta del Collegio, ora che siamo diventati grandi.....ci raduniamo sotto una insegna stradale che indica la strada verso un ridente paesino deI colli Piacentini:
" I BRUCIATI" .

ALLA PROSSIMA CENA

BY RUSPA

COMMENSALI CONVIVIALI





SENZA COMMENTO







IL MENU'



Il menù del giorno prevedeva meravigliosi gnocchi fritti, che accompagnavano interminabili piatti di splendidi affettati con cui farcire gli gnocchi, a seguire......delicatissimi tortelli alla panna e "piserei & fasoe" non so se si scriva correttamente così però magnà se magnano sempre allo stesso modo........ A quel punto del pranzo, anche un Orco sarebbe stato assai sazio, ma il Marziomon (da bravo oculista) con un gioco di sguardi ha instaurato una interconnessione con la cameriera scoprendo che era di origini liguri. Tutti insieme a gran voce le abbiamo chiesto: "che ci fa una di Savona in mezzo alla campagna Piacentina"?......Nemmeno il tempo di domandarlo e subito ci siamo ritrovati sulla tavola delle enormi porzioni di fritto di mare e gamberoni..............A parte l'Edo che si tazza Coca Cola a gogo e l'acqua sempre guardata con un certo sospetto dai commensali, perchè fa venir la ruggine, il vero disquisire era tra la scelta di un rosso della casa servito sfuso in caraffa o di un rosso un pò più di prestigio in bottiglia. Si è optato inizialmente per uno sfuso della casa "gotturnio fermo" però questa cosa toglieva tranquillità al Cice, già notoriamente irrequieto di suo, il quale, con sempre maggior insistenza, ha così cominciato a reclamare un buon vino in bottiglia. Ed ecco la cameriera, sempre lei quella ligure, ha portato una bella bottiglia in cui aveva accuratamente versato del gotturnio fermo agitandola a dovere ed è così stato servito anche il "gotturnio mosso" per la gioia del nostro Cice che da quel momento in poi si è potuto gustare con maggior tranquillità il meritato pranzetto..............Sorbetto per tutti,caffé, doppio caffé e ammazza caffé!

PROSIT.

BY RUSPA