martedì 28 agosto 2007

IL VERO RAZZISMO

Il silogismo extracomunitario uguale delinquente è ormai diventato un dato di fatto nella nostra mente di Italiani sia di destra che di sinistra. Alla notizia di un crimine il primo indiziato è sempre e comunque un extra comunitario e rimaniamo scettici e delusi se le indagini portano all'identificazione di un colpevole che non sia "uno dei loro", ma "uno dei nostri". Perfino il delitto di Cogne sospettiamo non sia stato compiuto dalla Franzoni, ma da un extracomunitario nero, vestito da zingaro con la faccia d'albanese che parlava in cinese.

Questa sensazione, vera o falsa che sia, l’italiano la vive sulla sua pelle, tutti i giorni:



  • Ai semafori con il lavavetri e il mendicante.


  • Nei centri cittadini con i bambini per terra a chiedere l’elemosina.


  • Nei viali con le ragazze e i ragazzi minorenni costretti a prostituirsi.


  • Con i furti dei minorenni Rom alla luce del sole, alla Stazione Centrale di Milano o alla Stazione Termini di Roma.

L’illegalità del povero, dello sfruttato, di chi non ha niente da perdere, dello schiavo bambino è sempre più evidente, più pesante e più opprimente. In qualunque conversazione esce dal cappello l’uomo nero nordafricano o il feroce slavo. La cronaca quotidiana è un bollettino di guerra: stupri, furti, rapine e omicidi.

Il vero razzismo, non è però la nostra senzazione crescente da bravi Italiani che vedono sempre nell'extracomunitario il colpevole di un qualsiasi crimine si sia verificato, il vero razzismo è permettere che queste persone possano venire in Italia e permettere che vivano in queste condizioni!
BY RUSPA

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